Sonia
Sono uscita con le solite mie amiche, siamo andate a mangiare “al grigliaro” a Milano e poi in discoteca, non siamo single ma ci riserviamo una serata al mese per ritrovarci tra ex alunne del liceo, non siamo mai meno di 5 o 6.
Io mi chiamo Sonia e ho 28 anni, sono sposata con Luigi da un anno e lavoriamo nella stessa azienda, ci siamo conosciuti così; non mi è sembrato di aver bevuto troppo ma mi risveglio come se avessi preso una sbronza, sono legata mani e piedi ad un letto in ferro battuto e sono completamente nuda, lo sento ma non mi vedo perché ho una benda sugli occhi, cerco di dimenarmi ma non riesco a muovermi, una mano guantata mi accarezza, cerco di gridare ma anche la mia bocca è tappata con del nastro adesivo.
Qualcosa mi percuote leggermente tra le cosce, forse un frustino, poi una voce
- Adesso ti tolgo il nastro dalla bocca, se urli ti faccio male, hai capito?
Faccio segno di si con la testa e mi viene strappato il nastro dalla bocca con un unico strappo, il frustino mi percuote leggermente anche sui capezzoli
- Sei molto bella, ci divertiremo insieme
- Lasciami andare ti prego
- Forse dopo, se ti comporterai bene
Questa volta la voce è diversa, sono almeno in due
- Tira fuori la lingua
Lo faccio ma leggermente
- Di più
Stavolta la tiro fuori tutta, sento un cazzo che ci viene strisciato sopra
- Brava così, e adesso lecca
Comincio a leccare quell’uccello che poi mi viene infilato tutto in bocca, è già eccitato
- Succhialo bene che poi te lo faccio provare
Non posso fare altro, lo sento ingrandirsi e gonfiarsi contro il mio palato fino a che diventa durissimo, adesso mi violenteranno, un corpo nudo mi si adagia sopra, sento il cazzo strisciare tra le mie cosce, poi la penetrazione con un unico affondo, mi manca il fiato e poi comincia a scoparmi con colpi lunghi e profondi, non ha il preservativo ed io ho smesso la pillola la settimana prima, con Luigi vorremmo avere un figlio;
- Hai una bella figa stretta, non scopi molto eh?
Non rispondo perché, nonostante tutto sento l’orgasmo montare e comincio a gemere
- Però ti piace, dimmelo che ti piace
Faccio cenno di si con la testa
- Voglio sentirtelo dire
- Si si, mi piace
- Brava così
Un fiotto di sperma mi riempie la vagina mentre l’uomo sembra grugnire
- Una belle scopata, brava
Esce da me e poi mi infila qualcosa, penso un cuscino, sotto la schiena, credo il suo amico mi accarezza la figa e mi infila un dito nel culetto
- No, per favore, lì no mi farà male
- Ma poi ti piacerà
Il dito continua a fare dentro e fuori e poi a roteare, poi una fitta, le dita diventano due che fanno lo stesso lavoro, poi sento la cappella spingere per entrare, mi fa male, non l’ho fatto molto spesso con Luigi, comincio a soffiare come una gatta con respiri veloci, ora la cappella è tutta dentro e lui continua a spingere, lentamente ma inesorabilmente, è durissimo, lo sento farsi strada nel mio sfintere, poi si ferma e respiro più profondamente, ma solo per un momento perché poi comincia a scoparmi, con Luigi, almeno, usiamo un lubrificante, qui è a freddo e fa male, poi il dolore lascia un po’ di spazio al piacere ed ho un orgasmo leggero, esce da me, raccoglie i miei umori e poi rientra ricominciando con più foga a scoparmi nel culo, stavolta ho un orgasmo violento che si unisce al suo che mi riempie lo sfintere di sperma caldo.
- Ah bene, adesso ti abbiamo rotto anche il culetto, sarà una notte interessante.
Respiro forte per riprendere fiato, le caviglie mi vengono liberate e poi anche i polsi, sono anchilosata, mi fanno alzare e quasi mi trascinano, facendomi poi sedere come su una sedia ginecologica, mi ritrovo ancora i polsi legati ad una sbarra sopra la testa e le caviglie per mantenere la posizione con le gambe aperte e allargate, mi tolgono la benda dagli occhi ma i due uomini hanno una specie di passamontagna in testa, mi fanno strisciare i loro cazzi sulla bocca, hanno le mani coperte con dei guanti, la sedia sulla quale sono legata si gira e mi trovo capovolta, mi mettono delle pinzette sui capezzoli legate a delle catenelle con dei piccoli pesi che mi tirano i capezzoli verso il basso, sono dolorosi ma non in modo eccessivo, è più una sensazione di fastidio.
Li sento armeggiare, penso usino dei falli di gomma perché me ne infilano uno in figa ed uno nel culetto, sono lubrificati ma li infilano solo per un breve tratto, poi un rumore come di un motore elettrico ed i falli cominciano ad andare avanti e indietro nel mio corpo, sono grossi e duri, non passa molto che comincio ad orgasmare per la doppia penetrazione, li sento ridere
- Guarda come gode la troia, forse dovremmo usare qualcosa di più grosso, sembra che le piaccia.
- Per favore basta
- Decidiamo noi quando basta, lo spettacolo è interessante
Con la coda dell’occhio mi rendo conto che ci sono un paio di telecamere che stanno riprendendo e intanto continuo a colare i miei umori godendo, fermano tutto dopo una mezz’ora, sono sfinita, però si fermano lasciando i due falli dentro di me, mi lanciano addosso una secchiata di acqua calda, la figa ed il culo mi bruciano e giù un altro secchio, stavolta però l’acqua è fredda, ho la pelle d’oca, i falli sono sempre dentro di me ma cominciano a vibrare anche se non vanno più avanti e indietro, ricomincio a godere, i loro cazzi sono davanti alla ma faccia, si stanno segando ed il loro sperma mi colpisce sul viso abbondante.
Finalmente mi liberano da quella posizione ma non posso fare altro che rimanere in ginocchio, approfittano per darmi i loro cazzi in bocca da ripulire, sono davvero a pezzi, dolorante e quasi incapace di muovermi, uno si sdraia sotto di me e mi penetra facendosi cavalcare, l’altro si mette dietro e mi infila il suo uccello nel culetto, mi scopano insieme facendomi godere ancora una volta e riempiendomi di nuovo della loro sborra calda, poi mi lasciano lì per terra ed escono dalla stanza, sono quasi svenuta, resto lì sul pavimento incapace di muovermi, non so quanto tempo passa prima che riesca a mettermi in ginocchio e poi in piedi, la stanza è vuota, solo il letto con il materasso e sopra i miei vestiti piegati, compresi gli stivali, apro una porta e mi ritrovo in una bagno, l’acqua è calda e ci sono un paio di grandi asciugamani, nonostante il dolore riesco a fare una lunga doccia che mi ritempra però la pancia ed il culetto mi fanno male, una volta asciugata riesco a rivestirmi e provo un'altra porta, sono in una specie di negozio con una vetrina, completamente vuoto, però la porta che dà sulla strada è aperta ed esco su un marciapiede, è giorno, non so che ora, nella mia borsa che ho ritrovato con il resto non c’è più il cellulare ma il portafoglio con i soldi ed i documenti si, ci trovo anche un biglietto “sappiamo dove abiti”, un brivido mi percorre il corpo Luigi sarà in ansia, non posso raccontargli tutto, passa un taxi e lo fermo al volo, mi faccio portare a casa di una delle mie amiche che mi chiede dove fossi finita la sera prima, non le spiego nulla ma mi accordo perché dica che ho dormito da lei perché avevo ecceduto con il bere, poi chiamo Luigi che mi viene a prendere, grazie alla mia amica riesco a migliorare il mio aspetto con i suoi trucchi; penso che per un po’ le nostre uscite mensili dovranno aspettare.
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